Promuovere Diversità, Equità e Inclusione sul posto di lavoro - Intervista a Camille McMillan

Pubblicato
19 aprile, 2023
Porre attenzione sulla Diversità, l’Equità e l’Inclusione, all'interno dei luoghi di lavoro, non è più un'opzione, ma il fulcro da cui devono scaturire i valori delle organizzazioni.

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Camille McMillan, la cui missione è rendere i luoghi di lavoro sicuri, rispettosi e confortevoli.

Camille è stata vittima di mobbing e molestie sul posto di lavoro e questa esperienza disumana e traumatica ha creato non pochi problemi sulla sua salute psico-fisica, sul suo matrimonio e sul rapporto con i suoi tre bellissimi figli, generando caos nella sua vita e costringendola a lottare per trovare una via d'uscita da questa epidemia silenziosa.

Con un'esperienza decennale come Career Development Practitioner, Mentorship Specialist and a Certified Personality Dimensions®️ facilitator Camille supporta le persone nella loro crescita personale. È specializzata nella formazione sul posto di lavoro a clienti (junior e professionisti) che devono poter superare potenziali ostacoli nel loro lavoro.
In particolare, Camille ha fatto parte di un team che ha sviluppato interventi strategici per supportare gli HR della British Columbia nella strategia di assunzione, inserimento e retention di professionisti immigrati qualificati il progetto BC Mining Industry.

Oggi noi di Beaconforce siamo orgogliosi che Camille condivida con noi la sua esperienza e ci fornisca una guida su come promuovere veramente un’azione volta ad incoraggiare la Diversità, l’Equità & l’Inclusione e all'interno dei nostri luoghi di lavoro.
Il passaggio da dipendente a consulente è stata l'esperienza che ha avuto maggior impatto sulla mia carriera dedicata alla DEI.

Stavo aggiornando il mio profilo professionale e ho ripercorso tutta la mia incredibile carriera, rendendomi conto di aver avuto la possibilità di lavorare con persone con tante culture diverse e di crescere i miei figli in un ambiente multiculturale che di per sé era discriminante, e di essere completamente esposta al peso della discriminazione.

In quanto donna nera ed emarginata, era non solo importante ma essenziale avere l'opportunità di essere ascoltata e di parlare per il rispetto e la dignità umana, l'uguaglianza sul posto di lavoro, l'equità e l'accesso equo.
In parole povere, penso che i motivi principali siano stati l'odio e l'avidità che rendevano alcuni proprietari e altri lavoratori; le caste, l’Apartheid, la segregazione e la supremazia bianca.
La DEI deve lottare contro una storia di colonizzazione e razzismo istituzionale incorporata nelle costituzioni nazionali e nella psiche delle persone, con gruppi emarginati messi a tacere dalla paura di dire la propria verità.
Le persone che condividono le loro esperienze di disuguaglianza e ingiustizie non solo vengono respinte, ma vengono anche fatte sentire come se dovessero essere grate per il fatto di lavorare nell'organizzazione o come se fossero dei "disturbatori".
Ascoltare. Ascoltare con l'intenzione di cercare veramente di capire, anche se non si tratta di una conversazione facile.
La mia esperienza, tuttavia, molte volte mi ha mostrato come il manager e le risorse umane siano lì per proteggere il datore di lavoro e non il dipendente, il che è una contraddizione di tutto ciò di cui i datori di lavoro DEI si vantano sulle loro piattaforme di social media e nei loro report annuali.

I manager devono sempre essere consapevoli che il razzismo non riguarda solo i bianchi contro le persone nere. Ci sono anche le dinamiche di altri gruppi etnici l'uno contro l'altro: caste, tribalismi, fazioni religiose, lotte etniche e geopolitiche. Ad esempio, in alcune culture le persone di colore sono considerate (e trattate) al di sotto di tutti gli altri, per cui devono sopportare molteplici fonti di odio.
Alzarmi in piedi e trovare il coraggio di parlare sono stati i miei più grandi successi.

Mi hanno aiutato a responsabilizzare costantemente i datori di lavoro, compreso il mio, riguardo il mobbing, le molestie e la discriminazione sul posto di lavoro.
Questo mi ha spinto a continuare a far sentire la mia voce contro gli accordi di non divulgazione, le politiche poco trasparenti, il razzismo, le ritorsioni, le intimidazioni e lo stalking online.

Camille, come sai, Beaconforce è uno strumento di ascolto profondo, basato su solide basi scientifiche, che aiuta le aziende a tradurre le voci delle persone in informazioni e analisi predittive, creando ambienti di lavoro più coinvolgenti, sostenibili e performanti. Le aziende che ci scelgono sono innovative e all'avanguardia, hanno a cuore il benessere e la salute mentale delle loro persone.
Software e strumenti come Beaconforce consentono a dipendenti e datori di lavoro di:

- Essere seri e sinceri nei confronti del DEI.
- Individuare i veri sostenitori delle politiche a sostegno del DEI tra i dirigenti.
- Assicurarsi che la DEI non sia solo una casella da spuntare.
- Essere aperti a far parte del cambiamento e consapevoli che nel loro DEI tutti sono "inclusi".
- Avere un gruppo eterogeneo nella leadership e nei consigli di amministrazione.
- Essere trasparenti con i dipendenti.
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